Webinar a favore dei dipendenti di EuropAssistance promosso dall’Area “People first – Diversity and inclusion” su tematiche trasversali riguardanti il benessere di lavoratori e lavoratrici.
A partire dalla seconda metà del Novecento, il concetto di famiglia ha progressivamente cambiato forma, tanto che oggi si utilizza più proficuamente il termine famiglie, al plurale, per valorizzare la maggior flessibilità e democraticità delle relazioni all’interno di ogni nucleo. Sono queste le cosiddette famiglie “ipermoderne” (Recalcati), caratterizzate dalla liquidità (Baumann) delle esperienze, legate all’incertezza generale del periodo in cui viviamo. Famiglie all’interno delle quali non esiste più un solo punto di riferimento morale che concretizzi un codice di comportamento univoco.
I ruoli genitoriali si sono trasformati, nell’arco di poco più di 50 anni, da normativi ad affettivi, e ora ipermoderni,. L’assunzione della propria posizione genitoriale all’interno della famiglia non viene più “imposta” rigidamente all’uomo o alla donna in quanto appartenenti a un “genere biologico”: c’è stato un affrancamento dalle definizioni più tradizionali e immutabili, verso una declinazione connessa a come ciascun individuo, all’interno della propria famiglia, cerca di realizzare la mediazione tra coesione e autonomia, tra cambiamento e stabilità, attraverso la capacità di attingere a risorse interne ed esterne.
Abbiamo così assistito ad una graduale metamorfosi della figura del padre: il cosiddetto “codice paterno” (Fornari) – legato ai temi dell’individuazione personale, della conquista dell’autonomia, dell’incontro con il reale – è sempre meno identificato con l’esponente di sesso maschile all’interno della coppia eteroaffettiva. Così, il padre esercita la propria funzione in modo sempre più libero da stereotipi, soggettivo e affettivo, assumendosi anche istanze tipiche del “codice materno” – risposta ai bisogni profondi dei figli, sacrificio di sè a favore dell’altro -.
Nell’ultimo anno, in particolare, l’esperienza del Covid con le sue ingerenze concrete nelle nostre vite, ha ulteriormente amplificato il senso di precarietà legato alla mancanza di punti di riferimento.
Tutti abbiamo dovuto cominciare (o provare a) fare i conti con l’evidenza del pericolo, che a vari livelli ha minato profondamente il nostro senso di continuità e il rapporto con la nostra libertà individuale. Ci sono stati per tutti drastiche modificazioni nelle nostre routine quotidiane, nell’attività lavorativa, nelle relazioni sociali e familiari.
Per alcuni sono state esperienze rovinose, per altri occasione di arricchimento, e nel continuum tra questi due estremi sta tutta la variabilità umana possibile.
Nel contesto clinico, così come in quello aziendale, negli ultimi 12 mesi gli psicologi hanno raccolto tante testimonianze di padri che hanno portato la propria esperienza personale, carica di sofferenza, oppure di soddisfazione, di frustrazione o di compiutezza.
Il Covid è stato e continua ad essere una sfida quotidiana molto severa, che impone alle famiglie di procedere per tentativi ed errori alla ricerca di nuovi assetti che consentano di rispondere alle prove che la nuova situazione comporta.
In questo tempo i padri hanno incarnato in maniera ancora più incisiva ciò che da diversi decenni sta accadendo, mostrando di fatto la loro capacità di uscire dallo stereotipo più tradizionale per adattarsi alle nuove sfide/richieste.
Per molti padri, addirittura, l’esperienza Covid ha funzionato da amplificatore di un desiderio che altrimenti sarebbe rimasto inespresso.
Per come organizziamo ancora il nostro stile di vita, spesso per definizione i padri rimangono relegati a essere sostituti delle madri, mentre transazioni come queste ci mettono di fronte all’evidenza che i padri stessi possono ricavare piacere dall’assolvere il proprio ruolo in modo differente.
Ciò è legato al fatto che il benessere personale e familiare non sia un costrutto statico, ma dinamico, in quanto combinazione molto variabile di elementi che mutano secondo le fasi del ciclo di vita della famiglia, che si trova ad affrontare diverse transizioni, con livelli più o meno elevati di criticità. E ciascuna di queste esperienze è influenzata e a propria volta ricade sul funzionamento psicologico del singolo individuo.
Obiettivo: prevenzione attraverso la conoscenza e l’empowerment
Conoscere e valorizzare l’eterogeneità delle declinazioni delle funzioni paterne.
Sostenere e promuovere la sensazione di benessere soggettivo dei padri ipermoderni attraverso la conoscenza e la sperimentazione di soluzioni che siano coerenti con il proprio mondo interno/vitale ed equilibrate rispetto allo specifico assetto familiare.
Metodologia
Webinar di 90 minuti con alternanza di momenti di lezione frontale e proposte più interattive. Questa ultime andranno costruite sulla base di:
- Numero di partecipanti presenti in diretta
- Ipotesi di fruizione in differita del webinar
- Istanze specifiche proposte dal committente
Il corso può proficuamente adottare anche metodologie attive ed esperienziali.
Saranno utilizzate slides per i momenti di lezione frontale, ma verrà valorizzata l’esperienza diretta, con l’utilizzo di discussioni in gruppo e attivazioni. In questo modo i partecipanti potranno sperimentarsi in prima persona.