La maggior parte dei genitori ha ottime intenzioni quando pensa di affrontare insieme ai figli i temi riguardanti la sessualità e le relazioni affettive; ma quando poi si trova nel momento di doverne parlare realmente, emergono difficoltà tanto grandi, quanto comprensibili. Affiorano stati d’animo contrastanti: disagio, imbarazzo, paura; e a questo si aggiunge il disorientamento delle occasioni in cui ci si trova di fronte a questioni che un tempo nemmeno esistevano (chat, sexting, applicazioni sul cellulare, utilizzo di internet, etc).
Un genitore ha l’importante responsabilità di vigilare su ciò che un figlio si trova ad ascoltare su certi temi, cioè può sentirsi soggetto all’interno del dialogo con il figlio. La vera questione riguardante l’ingresso di un figlio in adolescenza, infatti, non riguarda tanto il cosa dire, ma il come dirlo, promuovendo una relazione genitore-figlio che sia credibile e affettuosa, e non autoritaria e distante.
La società attuale induce i bambini a venire precocemente in contatto con diverse manifestazioni riguardanti la sessualità: se non è possibile arrestare lo sviluppo tecnologico e l’evoluzione culturale, si può invece fare molto per rendere i propri figli consapevoli, dando loro strumenti che permettano di integrare il livello informativo con quello affettivo, all’interno di una relazione affidabile. Una delle maggiori difficoltà quando i genitori cercano di affrontare questi temi, sta nel tentativo di far pensare e provare ai figli le stesse cose che pensano e provano loro: questo è impossibile perché un adolescente sta attraversando una vera e propria rivoluzione di mente e corpo, mentre l’adulto da qualche parte è già arrivato, molto tempo prima. Sostenere e promuovere gli adolescenti mentre imparano ad affrontare e sopportare questi nuovi e travolgenti sentimenti o a vivere le prime esperienze sessuali è un incarico estremamente complesso sia per i genitori, che possono facilmente trovarsi spiazzati da silenzi, sbalzi d’umore, risposte brusche, comportamenti sfuggenti.
Quando un figlio entra in adolescenza, ha già acquisito molte informazioni e opinioni riguardanti la sessualità, provenienti sia dalla famiglia, sia dal mondo esterno. Però è fondamentale che un adolescente percepisca innanzitutto la disponibilità di un genitore ad affrontare determinati temi, a esserci quando ne richiederà l’aiuto. Un adulto non dovrebbe occuparsi solo dei timori – pur se comprensibili – riguardanti ad esempio il rischio di gravidanza o di malattie sessualmente trasmissibili, ma anche trasmettere un’idea più ampia e sfaccettata della dimensione relazionale e sessuale: le prime esperienze affettive hanno un ruolo molto importante nella strutturazione della vita sentimentale futura, e la vicinanza di un adulto può essere molto significativa per un adolescente.
I figli hanno il difficile compito di affrontare la propria adolescenza, e questo significa che anche i loro genitori si trovano di fronte a una sfida tutt’altro che trascurabile! Si tratta infatti per loro di conoscere se stessi, prepararsi alla sessualità del figlio, trasmettere informazioni e messaggi, rendersi disponibile, saper affrontare posizioni differenti.
Obiettivo: empowerment
Il progetto mira a sostenere e promuovere il ruolo genitoriale aiutando gli adulti a riconoscere e valorizzare le competenze educative presenti in famiglia e ad acquisire nuove consapevolezze e strumenti. La promozione di riflessioni sul ruolo, i bisogni, le competenze e i compiti dei genitori sono un punto di partenza fondamentale.
- Raccogliere i bisogni formativi dei genitori, così da definire in modo condiviso alcuni temi degli incontri;
- Sviluppare competenze educative, emotive, relazionali;
- Comprendere il valore del conflitto nella relazione educativa, ricercando modalità efficaci per gestire positivamente i conflitti con i figli;
- Confrontarsi e condividere le proprie problematiche e strategie educative, valorizzando le personali capacità di ogni genitore;
- Raggiungere una maggior consapevolezza dei propri punti di forza e debolezza;
- Acquisire fiducia nelle proprie risorse, ricercando soluzioni originali ed efficaci per i problemi posti dai figli.
Metodologia
La metodologia degli incontri-laboratorio con i genitori seguirà i dettami della più recente letteratura scientifica nel merito, con attenzione specifica alla stimolazione attiva dei partecipanti, che verranno accompagnati a co-costruire processi di reciproco riconoscimento.
In particolare, nel lavoro ci si focalizzerà sulle life skills, definibili come capacità acquisite tramite insegnamento o esperienza diretta che vengono usate per gestire problemi, situazioni e domande comunemente incontrate nella vita quotidiana. Verrà promosso il coinvolgimento attivo dei partecipanti in attività ludico-esperienziali, role playing, lettura di materiali, proiezione video e momenti di riflessione e condivisione.
Verranno anche affrontati alcuni contenuti “didattici” specifici individuati nella fase iniziale del lavoro (1mo incontro), ritenuti dal gruppo particolarmente rilevanti (ad esempio sulle questioni dell’orientamento sessuale, della contraccezione, etc.).
Destinatari
Genitori (in coppia o singolarmente) di qualsiasi età, accomunati dal bisogno di confrontarsi sui temi della sessualità e dell’affettività dei propri figli.
Conduttrice del laboratorio
Roberta Cacioppo, psicologa e psicoterapeuta dell’età evolutiva, sessuologa clinica.
***
Il laboratorio si è tenuto durante l’autunno-inverno 2018-19, grazie al desiderio e all’impegno dell’Associazione Abaco – Genitori che contano (visita qui la loro pagina web).