Progetto Autostima

in collaborazione con Dove – Unilever -, Comune di Milano e Ufficio Scolastico Provinciale

Autostima è la fiducia nella propria competenza

e il rispetto che abbiamo per noi stessi.

NathanielBranden

L’autostima è uno dei fattori che più influenzano il nostro benessere psicologico: connessa alla stima e al rispetto di sé, è in grado di influenzare in maniera importante la percezione e la messa in gioco delle proprie risorse.

Obiettivo: prevenzione.

La prevenzione, quando effettuata con le persone, e in special modo con gli adolescenti, non deve essere confusa né con l’informazione, né con la psicoterapia. Né l’una né l’altra sono possibili, né opportune con un gruppo classe. Non interessa sviluppare un sapere superficiale, cognitivo, che non riesce a incidere, e che qualche volta può perfino incentivare la crisi, se fornisce conoscenze sulla patologia ad un’adolescente già in difficoltà.

La prevenzione è invece:

  • un atto che deve fare emergere e lavorare su un sapere del soggetto singolo riguardo se stesso
  • un processo in cui il nostro interlocutore è costituito da un gruppo misto
  • una modalità per accrescere consapevolezza e sapere, che vengono stimolati attraverso l’utilizzo di giochi attivi
  • un’esperienza in cui il sapere “nuovo” conquistato dai ragazzi deve essere accuratamente rielaborato e gestito: loro non possono restare soli, né il ruolo del docente deve essere confuso o distorto. Per questo preferibilmente si lavorerà con terze medie e in assenza del docente in aula; quest’ultimo potrà infatti essere coinvolto con modalità distinte e in sedi più opportune.

L’intervento delle psicologhe di Accademia Pons ’interno delle classi incontrate si è concretizzato in un lavoro specifico di prevenzione svolto insieme ai ragazzi.

La prevenzione che Pons propone agisce sui compiti evolutivi tipici di ogni fase della vita dell’uomo e in questo caso dell’adolescenza.

Operando sui compiti evolutivi attraverso modalità attive (attivazioni, giochi di ruolo) che ben si adattano ’età dei ragazzi coinvolti, si ottiene un triplice vantaggio:

  • azione sulla salute nella cornice di un’esperienza piacevole di arricchimento
  • coinvolgimento della classe come gruppo sociale quasi-naturale
  • promozione generale dei compiti di crescita

Questi i temi principali affrontati:

  1. Rapporto mente-corpo. Si favoriscono la conoscenza e l’accettazione del proprio corpo che cambia, imparando ad entrare in contatto con gli stati emotivi che suscita.
  2. Identità di genere, cultura e pubblicità. Viene stimolata una riflessione su femminilità e mascolinità e sul peso che gli stereotipi sessuali e/o legati alla bellezza fisica possono avere nella costruzione dell’identità. Si forniscono strumenti utili per un’analisi critica dei messaggi provenienti dall’ambiente.
  3. Relazione con l’altro. In adolescenza è frequente la sensazione di sentirsi giudicati e di ricevere anche da amici e amiche uno sguardo non benevolo, spesso rivolto verso elementi più marginali, ma comunque foriero di sofferenza, a causa della percezione di un giudizio proveniente dalla propria famiglia sociale. Sfruttando la dinamica di gruppo-classe, proponiamo una rivisitazione del rapporto con il proprio altro sociale.
  4. Comunicazione e assertività. E’ dimostrato che la cultura italiana produce – in special modo nelle donne – una propensione ad atteggiamenti passivi, che spostano la simbolizzazione del disagio sul corpo. In questo incontro proponiamo un lavoro che riconosca la particolarità della propria modalità di comunicare, prendendo coscienza dei punti di forza e di debolezza personali e stimolando la comunicazione assertiva.

La metodologia di lavoro prevede l’utilizzo di roleplaying, partecipazione attiva, lavoro di gruppo e individuale, discussione e conseguente lettura/restituzione alla classe delle dinamiche gruppali da parte del personale PONS.

Sono previsti incontri con genitori e insegnanti sia prima dell’avvio dell’attività, sia al suo termine, come restituzione strutturata dei principali temi emersi dal lavoro ’interno del gruppo, con particolare attenzione ’eventuale emergere di indicatori di rischio.

L’intervento prevede un ciclo di 4 incontri con 2 psicologi per aula, possibilmente in assenza del docente di classe, al fine di permettere un’espressione il più possibile libera e aperta dei contenuti emotivi da parte dei ragazzi coinvolti.

Dal lavoro svolto nelle scuole, è emerso come l’opinione altrui influenzi il senso del proprio valore personale: i ragazzi hanno bisogno e ricercano continui rimandi di fiducia da parte del mondo esterno, ma quello che sentono di trovare è invece un insieme di sguardi severi – proiezione in realtà di un vissuto intimo di inadeguatezza -. Le strategie spontaneamente utilizzate includono l’occultamento delle proprie emozioni e l’incessante ricerca di approvazione da parte dell’altro.

In particolare, la femminilità è attraversata oggi da complessità che derivano dalla considerazione di differenti ruoli, sovrapposti e difficili da integrare: donna lavoratrice efficiente e madre attenta; atletica, magra eppure morbida e accogliente; sicura e indipendente ma disponibile. I ragazzi la vedono e la immaginano così: perfetta, praticamente onnipotente. E questa idealizzazione rischia di diventare per le ragazze un ideale troppo ambizioso e sproporzionato rispetto a quanto sia per loro effettivamente possibile raggiungere.

Operando sui compiti evolutivi attraverso modalità attive che ben si adattano ’età dei ragazzi coinvolti, le psicologhe di Accademia Pons hanno portato avanti un’ azione sulla salute nella cornice di un’esperienza piacevole di arricchimento, coinvolgendo l’intera classe come gruppo sociale quasi-naturale e promuovendo ampiamente i fisiologici compiti di crescita.